9 aprile 2013

La Consulta dichiara costituzionale la legge salva-Ilva

E' arrivata poco fa la decisione della Corte Costituzionale, che ha ritenuto la legge 231, la cosiddetta salva-Ilva, in linea con la Costituzione italiana.
Dunque, la Consulta ha rigettato i ricorsi presentati dai magistrati di Taranto, affermando che la legge "non ha  alcuna incidenza sull'accertamento delle responsabilità nell'ambito del procedimento penale in corso davanti all'autorità giudiziaria di Taranto".
Con questa motivazione, lo stabilimento siderurgico potrà, quindi, proseguire la sua attività di produzione dell'acciaio.
L'allarme lanciato dai medici della città pugliese e le manifestazioni dei cittadini non sono servite praticamente a nulla, il capitolo Ilva si potrebbe chiudere qui, a danno degli abitanti, costretti a convivere con tumori e malattie respiratorie.

18 commenti:

  1. Taranto condannata legalmente a morire in nome del profitto. Questa è l'Italia, VERGOGNA!

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  2. GLI ERMELLINI HANNO EMESSO SENTENZIATO LA CONDANNA A AMORTE DEGLI ABITANNTI DI TARANTO E PROVINCIA.

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  3. E' ora di passare ai fatti; La città di Taranto non può continuare a subire il sopruso di uno Stato che persevera nel condannare a morte i suoi abitanti, con tutti i mezzi !!! Occorre una rivolta popolare che faccia parlare tutti i TG senza tregua, con la partecipazione di tutti coloro che ritengono prioritario il diritto alla vita !! I posti di lavoro, poi, devono essere riconvertiti, reintegrati in altre attività magari nuove ed in un contesto di area no tax.

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  4. LA MONTAGNA ...HA PARTORITO IL TOPO !!!

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  5. Blogghisti, basta fandonie. BASTA FANDONIE !!! La legge serve per non far chiudere l'ILVA e il conseguente licenziamento di 25.000 lavoratori del gruppo, con la conseguenza di impoverire ancora di piu' l'economia italiana, chiudendo la piu' grande fonderia d'Europa e dando quindi lavoro su un piatto d'argento alle fonderie tedesche che non aspettano altro e ridono della nostra demenza politica e strumentale. I provvedimenti di messa a norma degli impianti e la loro tempistica non cambiano di una sola virgola. Nessuno vuole avvelenare nessuno. La volete piantare di dire kakkiate?

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    1. MA COSA VUOI DIRE CHE L'ECONOMIA ITALIANA SI POGGIA SULLA VITA DEI TARANTINI ? DEL TANTO ODIATO SUD ? DEL "POVERO" SUD ? I PROVVEDIMENTI DI MESSA A NORMA DEGLI IMPIANTI NON VERRANNO MAI ESEGUITI !! E' SOLO TEMPO PERSO ! NOI TARANTINI NE SAPPIAMO QUALCOSA !!! MA CHI C...O SEI ? TRASFERITE L'ILVA DI TARANTO, COSI' COM'E', NELLA MACRO REGIONE DEL NORD COSI' ABBIAMO RISOLTO DUE GROSSI PROBLEMI. ANZI TRE VISTO CHE QUELLO E' ANCHE IL REGNO DELL'EVASIONE FISCALE E UN PO' DI PULIZIA NON FAREBBE MALE ! COME VEDI LA SOLUZIONE E' SEMPLICE.

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    2. Lei non è sicuramente tarantino e nn ha capito cosa vuol dire perdere parenti, amici, uccisi dai tumori. Come può un Paese democratico (?????) come l'Italia consentire tutto ciò per salvare un'azienda e i suoi proprietari accusati di DISASTRO AMBIENTALE E AVVELENAMENTO DI CIBO, SENZA DIMENTICARE IL MARE????

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  6. in piena crisi occupazionale esplode il problema Ilva. Ora si deve chiudere tutto per la salvaguardia della salute mandando letteralmente a puttane il tessuto economico, quello che resta, del territorio con migliaia di dipendenti e rispettive famiglie da sbattere per strada. non abito a taranto ma una domanda la pongo : non e' certamente dal 2011 che l'inquinamento dell'impianto ha iniziato a porre problemi. ci sono voluti anni per accumulare veleni e dove erano tutti, politici, amministratori, cittadini, dipendenti negli anni passati ??? cosa hanno fatto per poter intervenire con azioni correttive sulle strutture ??? sono certo che da buoni italiani quasi tutti, guardando il proprio orticello, hanno fatto spallucce facendosi trovare, alla fine, con il cerino in mano. adesso si spara a zero sul sistema che sino a ieri veniva accettato. nel mezzo del disastro, senza prevenzioni attuate precedentemente, ogni azione porta inevitabilmente a scontri di parte perche' e' impossibile soddisfare tutti. la produzione consentira', con i ricavi, la bonifica dell'ilva. non e' la soluzione ma e' quanto prodotto dagli anni di assenza di una intera citta'.

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  7. L'Italia non rispetta la Costituzione,quindi forse per Taranto è arrivato davvero il momento di abbandonare le proteste civili...

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    1. Concordo appieno; come già espresso prima occorrerebbe passare ai fatti altrimenti i 2/300.000 abitanti di Taranto passerebbero per "Cornuti e Mazziati" sopraffatti da uno Stato che non rispetta il diritto fondamentale, universale, che è quello del diritto alla Vita. Occorrerebbe, con buon senso, paralizzare ad oltranza tutta la città, attività comprese per attirare l'attenzionale dell'opinione pubblica sia nazionale che internazionale su un problema che ormai ha superato il punto di non ritorno e non è più tollerabile! Ci sono stati troppi morti e tanti ce ne saranno, purtroppo! Chi non è di Taranto non può sapere.... Che l'Italia subisca un danno economico notevole a noi Tarantini interessa molto poco visto che comunque la nostra città conta già una marea di disoccupati ed è all'ultimo posto nella classifica nazionale.

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  8. Sono un tarantino che ha lavorato presso lo stabilimento italsider per quasi 5 anni.
    La situazione è davvero drammatica ma lo è da 50 anni. In tutta onestà, pur comprendendo i problemi gravissimi degli abitanti, quelli del rione tamburi in particolare, dico che bisognava intervenire con fermezza fin dall'inizio della produzione, non oggi che viviamo una profonda crisi: far perdere il posto di lavoro in queste condizioni a oltre 20.000 lavoratori vuol dire massacrare almeno 60.000 persone... oltre tutto l'indotto (aziende collegate ma anche macellerie, salumerie e negozi di ogni genere... a catena!)
    Bisognerebbe, secondo me, stringere un poco i denti e i pugni, sopportare con la pretesa assoluta che s'inizi a provvedere alla bonifica di tutto!
    Sono 50 anni che l'Italsider inquina e semina morte... bisogna chiuderla proprio con questa disperata crisi che non offre alcuno sbocco lavorativo a nessuno?

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    1. Concordo con la tua analisi ma saresti disposto a sacrificare la vita di tuo figlio in cambio ?

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    2. Si bonificherebbe l'area riconvertendola, ma questa opzione non la vogliono prendere in considerazione, perchè è molto meglio il ricatto occupazionale. Tutta questa gente che si è ritenuta responsabile di questo scempio dovrà risponderne, se non sulla Terra, davanti a Dio...

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    3. ... Comunque mi chiederei cosa potrei inventarmi per assicurare almeno un pasto al giorno ai miei figli: questa è la realtà!
      In altri tempi si poteva emigrare al nord o in America...
      Oggi non c'è posto per nessun italiano!
      Oggi non c'è neppure assistenza sociale per nessun italiano:bisognerebbe spacciarsi per extra comunitario per godere di qualche aiuto!
      Non prendo le parti di nessuno e sono davvero amareggiato al pensiero di quello che stanno vivendo i miei concittadini: pur se vivo a Milano da 35 anni Taranto è la mia città natale e la porto nel mio cuore!
      Quello che voglio dire è che non è questo l'anno migliore per chiudere l'Italsider e mettere sulla strada decine di migliaia di persone!
      E questo non vuol dire che bisogna rassegnarsi o non combattere.
      La magistratura dovrebbe immediatamente pretendere che i fratelli Riva costruissero, o prendessero in affitto, delle nuove abitazioni per "sfollare" almeno quelle famiglie più vicine all'area maggiormente inquinante e controllare incessantemente le operazioni di bonifica.

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  9. Spero che tutti i parenti e gli amici più cari di coloro che hanno sentenziato la condanna a morte dei cittadini di Taranto possano essere colpiti dal più brutto tumore maligno esistente sulla faccia della terra, perchè possano soffrire. Ma questo non per vendetta, solo per giustizia umana. Per quella di Dio la strada dell'Inferno è già loro segnata.

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  10. quanto blaterare del caxxo..... costituzione, leggi, consulta, governo, regioni...putt.anate!!!!! intanto la riconversione e la bonifica non si sono fatte, non si fanno e non si faranno...mentre la gente continua a morire, gli affaristi continuano a guadagnare, i politici continuano a farsi corrompere... e le pecore italiane con diritto di voto continuano a farsi rimbambire dalla propaganda basata sul mantenimento dei posti di lavoro (guarda caso, qui è proprio il contrario che da tutte le altre parti: la proprietà che si spaccia amica dei sindacati e dei lavoratori, disposta a tutto pur di non licenziarli....MA PER PIACERE) e sulla necessità della produzione dell' acciaio (senza neanche avere idea di cosa si stia parlando a livello macroeconomico e produttivo).....che pena

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  11. Mancata copertura dei nastri trasportatori, area di carico-scarico dei materiali, i parchi di deposito dei materiali, mancato contenimento delle emissioni in vari reparti. Sono le criticita' rilevate dal 5 al 7 marzo dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) all'Ilva di Taranto sul rispetto delle prescrizioni Aia e fatte proprie dal Garante per l'attuazione dell'Aia, Vitaliano Esposito, che le ha segnalate ai ministri all'ambiente e alla sanita'e al prefetto (Ansa)

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