28 giugno 2013

Pioniere trapianto mano: se la fa amputare per troppa sofferenza e rischio cancrena

Walter Visigalli fu il primo uomo in Italia ad ottenere un trapianto di mano; l'operazione avvenne a Monza nel 2000, grazie al lavoro del professor Marco Lanzetta.
Oggi, 13 anni dopo, ha deciso di farsi amputare l'arto perché c'è il serio rischio che possa essere colpito da setticemia o cancrena.
Visigalli ha passato questi anni tra molte sofferenze con ben due casi gravi di rigetto, che gli hanno messo a repentaglio la vita.
A confermarlo proprio il medico che gli installò la nuova mano: "Dopo due episodi di rigetto molto importanti, abbiamo deciso che non era il caso di rischiare e molto serenamente è stata asportata la mano ricevuta 13 anni prima".
Il chirurgo ha anche aggiunto che il paziente si trova ora in buone condizioni: "E' stato dimesso dopo poco e ai successivi controlli gli esami sono rientrati nella norma".

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